A ritornare sulla questione rifiuti del territorio bagherese è proprio lui: Vito Matranga, presentato come presidente dell’AMB di
Bagheria, azienda multiservizi pubblica che gestisce il servizio di raccolta rifiuti a Bagheria, nel lontano 2019. A fare appello ai cittadini è proprio lui che, in seguito ad una sua segnalazione, parla di cumuli di rifiuti abbandonati nelle strade, che rischiano di fatto di far diventare la cittadina una “discarica a cielo aperto”.
Eppure non la si pensava così nell’ aprile scorso, nel quale si sosteneva che il territorio bagherese fosse inarrestabile e che le percentuali di differenziata si aggiravano intorno al 69,65%. Si diceva contento il sindaco Filippo Maria Tripoli che commentando
la questione differenziata diceva: “Ringrazio tutti i cittadini che stanno sempre più collaborando nel corretto conferimento dei rifiuti”. – Chissà se la pensa ancora così.
-Partiamo da quanto letto stamattina: la gente non collabora. E’ chiaro che l’attuale attività da parte dell’azienda sia stato un passo, di fatto, molto importante, che ha portato il paese in avanti rispetto a quanto viveva in precedenza, ma la gente sembra non ne voglia sapere. C’è un po’ d’amarezza da parte sua?
Più che amarezza c’è una consapevolezza, cioè che nonostante gli ottimi risultati, osservabili per l’appunto dalle percentuali
elevate ormai consolidate e nonostante i diversi punti di raccolta e uno nuovo in fase di apertura ad Aspra nei quali la gente può
conferire facilmente mediate anche il porta a porta, abbiamo purtroppo delle sacche di abbandono quotidiane, che si manifestano
sempre negli stessi posti, quindi si evince di base un problema culturale.
La maggioranza della gente ha risposto bene ma nonostante questo, resta una fetta di popolazione che abbandona i propri rifiuti
in angoli del paese o in scarpate. Gli abbandoni si aggirano intorno alle 10 tonnellate al giorno e questo consegue un costo elevato per conseguire lo smaltimento. L’ingenuità dell’abbandono al rifiuto costa al paese all’anno circa 750mila euro.
-Non si può programmare un piano che lavori su questa percentuale mancante?
L’abbandono del rifiuto purtroppo è un fenomeno che accomuna tutte le realtà. Non è un fenomeno che riguarda solo Bagheria, da noi è caratterizzato solo da alcune zone del territorio, soprattutto in alcune zone del centro storico e in alcune periferie. Per quanto riguarda le zone del centro storico ci muoveremo attraverso attività di informazione, sensibilizzazione attraverso associazioni e anche mediante l’ausilio del comando di polizia. Il problema è culturale e su questo dobbiamo lavorare molto. Tra i riscontri positivi, dopo aver eliminato in alcune zone il porta a porta, l’abbandono è diminuito. Dunque mireremo alla formazione e all’informazione tentando un rafforzo delle diverse sinergie a supporto. L’amministrazione in tal senso si sta muovendo per l’individuazione di associazioni e figure di controllo e monitoraggio.
-Avete pensato all’installazione di telecamere per favorire il monitoraggio?
Si tratta di un sistema complesso, più che di repressione io sono più per l’agire sull’atteggiamento culturale e di consapevolezza
che un territorio più pulito dia benefici a tutti. Dobbiamo lavorare molto con le scuole, con i quartieri. Il prossimo anno farò degli incontri con quei quartieri nei quali si verifica maggiore abbandono, come ho già fatto in questi mesi. Faremo la vigilanza dei quartieri e lo “scopino” di quartiere, mi auguro che ci sia questo scatto, questa maggiore consapevolezza.
Mariangela Facendola
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