Il piccolo racconto “Verù s’affaccia “ nasce dalla mia forte esigenza di trovare un modo per rielaborare, da una prospettiva infantile, quel che abbiamo vissuto durante i faticosissimi giorni del Lockdown 2020.
Quei mesi di “cattività” e il successivo tentativo di adeguarsi ad un mondo, per forza di cose, cambiato, hanno suscitato nei piccoli problematiche varie: dal senso di solitudine e irritabilità alla difficoltà di concentrazione, noia e ansia.
Allora mi sono voluta concentrare sul come i bambini potessero reagire in modo resiliente alla Pandemia .
Fonte d’ ispirazione sono stati due fratellini che giocavano al balcone di fronte il mio ,nonostante la forzata clausura ,e che con la loro energia mai spenta, il loro instancabile desiderio di esprimersi e immaginare altri mondi e luoghi mi hanno fatto riflettere sulla grande potenzialità ludica della fantasia.
E’ così che mi son dovuta innalzare al livello di una bambina di cinque-sei anni ,fino “all’altezza dei suoi sentimenti” ( come diceva il poeta Janusz Korczack) alla ricerca di un linguaggio semplice ed essenziale ma , nel contempo , profondo.
Verù s’affaccia al balcone e questo suo affacciarsi è un modo per respirare libertà e affermare se stessa. La sua capacità di utilizzare il gioco simbolico la porta a creare immagini mentali, situazioni, personaggi fantastici che sono il suo conforto alla solitudine , per andare oltre la difficile realtà del momento.
Verù ci insegna che i periodi di sconforto, si superano anche con la forza della creatività…che è la forza dei bambini.
Valentina Di Bartolo
Pedagogista, è nata a Palermo nel 1973 .
Mamma orgogliosa di una splendida sedicenne si dedica, fra l’altro, al mondo della riabilitazione equestre diventando ippoterapista.
“Verù s’affaccia” è il suo primo racconto.
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