Un incontro speciale nella città di Sant’Agata: Ljubiza Mezzatesta e le Sante ragazze. Dodici protagoniste extra-ordinarie

Nella storica libreria Prampolini, un tempo legatoria, oggi la casa catanese delle accoglienti Maria Carmela Sciacca e Angelica Sciacca, ho incontrato personalmente la scrittrice, disegnatrice, architetto Ljubiza Mezzatesta, autrice catanese di Sante ragazze, Dodici protagoniste extra-ordinarie, Lunaria edizioni, in occasione della presentazione del suo volume di recente pubblicazione.

Dalla collezione agiografica in rosa, è stata letta dalla voce coinvolgente di Liliana Biglio la storia di Sant’Agata, l’amata patrona di Catania, vergine e martire, protettrice di balie e tessitori, celebrata da secoli il 5 febbraio. La talentuosa Ljubiza, ha curato illustrazioni, testi e impaginazione del libro illustrato per bambine e bambini intriso di arte in stile pop art, religione occidentale, storia e curiosità; le biografie sono di sante, ma prima di tutto sono donne, ragazze, eroine, coraggiose, avventurose e straordinarie; sono 12 le protagoniste di cui 3 siciliane, una triade di femmine siciliane (Santa Lucia, Sant’Agata, Santa Rosalia) ma le voglio elencare tutte, perché si sono distinte in terra per l’eccezionalità delle loro imprese, per il carisma, il coraggio, la libertà, la tenacia:

Anna
Maria Maddalena,
Agata
Margherita
Lucia
Rosalia
Chiara di Assisi
Caterina da Siena
Giovanna d’Arco
Rita da Cascia
Teresa d’Avila
Ildegarda di Bigen

Cara Ljubiza, dal titolo “Sante ragazze”, si deduce che parli di sante ma la parola ragazze, sicuramente dà una sensazione di vicinanza con il lettore/la lettrice, ci spieghi perché loro parlano in prima persona?

Ho scelto di raccontare queste vite straordinarie in prima persona per un doppio motivo, come un binario. A me è servito per conoscere gli aspetti psicologici e il contesto storico in cui hanno agito. Usare questo espediente creativo è servito per stare in loro compagnia: le ho immaginate, le ascoltavo mentre si raccontavano attribuendo loro specifiche caratteristiche come il timbro della voce e il portamento, appassionato ma sempre elegante. Ho deciso di
restituirle ai lettori allo stesso modo per permettere la creazione di una relazione, una condizione di prossimità: le loro parole possono essere d’ispirazione e toccare le parti più nobili del nostro cuore. Anche chiamarle “Ragazze” è un modo affettuoso, semplice e diretto per accoglierle nella nostra vita

le 12 sante ragazze hanno in comune l’elemento spirituale, religioso della fede e tu ti definisci una “convertita”, ci racconti in breve il tuo percorso, la tua vicinanza con la Chiesa?

Sono cattolica praticante ma non è stato sempre così, ho passato molto tempo a sperimentare il mondo anche in maniera disordinata. La spiritualità però ha avuto sempre molta importanza per me ed oggi, vivendola secondo il Credo di Nicea, è molto fruttuosa. La fede è come quando ti innamori, non puoi spiegarla ma solo viverla. Sono innamorata delle Scritture dove sono rivelati i punti più alti e quelli più bassi dell’esistenza; sono innamorata delle
pratiche e delle funzioni liturgiche: come per l’arte penso siano le attività dove l’essere umano esprime il meglio.

nella penultima pagina del libro scrivi una dedica “ A Nonna Nelia che mi ha insegnato a pregare”, una pagina tutta per lei, ci racconti il valore che ha per te la preghiera?… e se c’è una preghiera a te più cara, per esempio quella del Rosario della pace?

Le nonne, come ha sottolineato diverse volte papa Francesco, sono le migliori catechiste. I genitori essendo molto impegnati a soddisfare le contingenze materiali dei propri figli delle volte trascurano i bisogni spirituali. La Provvidenza in questi casi attua un piano strepitoso per colmare alcune mancanze tramite i nonni. Nel mio caso specifico Nonna Nelia, donna paziente e meditativa, sempre conciliante e allegra, non solo mi ha insegnato a pregare ma con il suo esempio e testimonianza di vita riusciva a farmi credere a qualsiasi cosa uscisse dalla sua bocca.
Questa fiducia è stata sempre assoluta: non le ho mai sentito parlare male di nessuno o lamentarsi. Da bambina non esitavo un attimo all’invito a imbarcarmi su quei pullman di vecchietti in gita per Santuari in Sicilia, si percorrevano
chilometri a ritmo di Rosario.

Il Rosario andavamo a recitarlo anche a casa dei suoi amici nei momenti difficili, quelli del trapasso per intenderci, ricordo queste stanze piene di donne in preghiera e non avevo paura anzi ero consapevole di partecipare a un momento importante e solenne: accompagnare l’anima in un’altra dimensione.

Oggi dedico quotidianamente del tempo alla preghiera e la coroncina è sempre presente, oltre a dare benefici spirituali incide sulla realtà materiale, soprattutto quando è dedicata agli altri, ho avuto tantissime prove.

Durante la presentazione parli spesso di Teresa d’Avila 16 secolo, non è perché è la protettrice degli scrittori e scacchisti?

Teresa d’Avila è proprio colei che ha scritto molto per insegnare a imparare a pregare. I suoi libri sono dei capolavori di mistica ma anche di letteratura, non a caso è stata proclamata Dottore della Chiesa. Il suo tipo di orazione permette di creare una vera e profonda amicizia con Dio. Parlo molto di lei perché mi sento vicino al carisma contemplativo carmelitano e la considero una Maestra. Uno dei suoi motti era “Non molto pensare ma molto amare”, una frase molto semplice ma di faticosa applicazione: spesso siamo così celebrali da non affidarci ai misteri della vita e aprire il cuore.

Le 12 biografie si leggono tutto d’un fiato o ognuno trova il giusto tempo per leggerle a seconda le preferenze/
occasioni?

I tempi di lettura sono molto individuali, Sante Ragazze spero sia letto con lentezza in modo da far sedimentare
nella nostra interiorità questi esempi di vita meravigliosi.

Sia Giovanna d’Arco, dalla Francia che Caterina da Siena in Italia (Patrona d’Italia), hanno sfidato le Autorità del tempo, donne, ragazze coraggiose; quanto è importante coltivare il coraggio nelle bambine e nei bambini? Diceva Giovanna d’Arco “ Una vita è tutto ciò che abbiamo e noi viviamo come crediamo di viverla. E poi è finita. Ma sacrificare ciò che sei e vivere senza credere, quello è più terribile della morte” E Santa Caterina da Siena “Avete taciuto abbastanza. E’ ora di finirla di stare zitti! Gridate con centomila lingue. Io vedo che a forza di silenzio il mondo è marcito.”

L’etimologia della parola coraggio la rintracciamo nel cuore. Le Sante risolute e impavide piene di fede sfidavano le autorità del tempo fino a mettere a repentaglio la loro vita (“ma quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire” Mt 10, 16-23). E’ importante coltivare il coraggio a tutte le età: la paura, il suo antagonista, ci indurisce l’animo rendendoci sospettosi e non accoglienti alla vita e al prossimo. Proteggere eccessivamente i giovani potrebbe compromettere questa qualità dell’essere umano. Il coraggio ci permette di affrontare situazioni difficili anche a costo di metter a repentaglio la nostra confortevole condizione, credendo in qualcosa permettiamo lo sbocciare della virtù della Giustizia

Per ogni Sante ragazze, hai illustrato le loro case/chiese/santuari, bellissime immagini di arte visive e architettoniche; non posso che soffermarmi sulla Protettrice di Palermo, Rosalia, eremita e vergine, celebrata il 4 settembre e l’inno a lei dedicato“ O Rosa fulgida che dolce olia, o Giglio candido, spruzzato d’or.” Ci racconti qualche aneddoto sul santuario nel Monte Pellegrino mentre lo disegnavi? (in foto)

Il disegno del prospetto frontale del Santuario di Rosalia è tra i miei preferiti. L’opera architettonica dell’uomo si fonde in un abbraccio con quella della montagna, lo trovo molto simbolico. La scintilla divina presente in noi ci permette di partecipare alla creazione di questo mondo attraverso l’arte. Il nostro pianeta è caratterizzato da una quantità smisurata ed eterogenea di combinazioni di forme e colori e per me è sempre uno stupore questa riflessione: tante volte ho immaginato Dio molto divertito nel creare, ha una gran fantasia, è il mio artista prediletto. Grazie cara Ljubiza, per il tuo contributo alla mia Rubrica e ricorda che il tuo libro ha trovato un posto d’amore nel mio cuore!

Alcune informazioni sulla scrittrice, (nella foto sotto):
Ljubiza Mezzatesta
è nata a Catania nel mese delle rose del 1981, col Sole nei Gemelli e la Luna in Acquario.
Per lavoro strappa con gentilezza il sorriso alle persone. La prima formazione artistica avviene nel campo delle arti visive applicate all’Istituto d’Arte di Catania. Dopo la laurea alla Facoltà di Architettura Valle Giulia di Roma e gli
studi alla Facoltà di Architettura di Praga, riprende gli studi nel campo della grafica d’arte, specializzandosi all’Accademia di Belle Arti di Frosinone.

Dal 2012 al 2019 ha gestito una stamperia serigrafica dedicandosi, oltre all’autoproduzione delle proprie opere, alla stampa di artwork per artisti, band, festival d’arte e di musica. Attualmente vive e lavora a Catania, dove è fofondatrice di Tabaré, una piccola galleria indipendente in via San Michele, la strada dell’arte etnea.

Con la sua opera ritrattistica di Virdimura, la prima donna della storia abilitata all’esercizio della professione medica, è in esposizione permanente presso la Sala delle Donne del Palazzo della Cultura di Catania. Ha partecipato a mostre e festival d’arte a Roma, Milano, Napoli, Trieste, Formello, Carnello e Catania. È stata ospite in diverse Residenze d’Artista in Sicilia e le sue opere son state adottate in varie parti del mondo: Europa, Sud America, Canada, Stati Uniti e Cina.

Alcune informazioni sulla casa editrice Lunaria:
Lunaria Edizioni è la casa editrice dell’associazione culturale Gammazita, nel cuore di Catania ai piedi dell’antico e maestoso maniero federiciano: il Castello Ursino. Si tratta di un luogo di incontro tra ricerca della qualità narrativa
e i desideri dei lettori e delle lettrici, angolo di quartiere dove risiede il frammento di parola. Nata nel 2019 dall’esperienza della biblioteca urbana Piazza dei Libri, Lunaria muove i suoi primi passi spinta dalla voglia degli
attivisti di continuare a condividere sempre più storie, dare voce a giovani autori e autrici, ma anche riscoprire la memoria orale siciliana, valorizzare antiche novelle e grandi autori del passato.

Francined Angela Russo



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