Per capire meglio certe radicate abitudini di una comunità, spesso è necessario ripercorrere le tradizioni legate al pantheon salvifico cattolico. Lo sanno bene gli antropologi, che individuano nelle celebrazioni dei santi e in alcune ritualità ad esse legate, ancestrali memorie di pagàni culti agro pastorali.
La figura del santo incarna allora la necessità che avevano gli antichi di personificare certi fenomeni (magari
legati ai cicli delle stagioni), resistendo spesso le epiclesi mitologiche delle varie culture. Ecco così che il beato allora
incarna le istanze di una congregazione religiosa piuttosto che di una corporazione laica, divenendone (il più delle volte ignaro, poiché incarico postumo) protettore o nel caso di una comunità cittadina, patrono.
Ci sono poi i Santi elettorali, quei beati a cui ci si rivolge in prossimità cronologica degli agoni delle urne, non gli angeli custodi di zaloniana memoria da cui si otteneva il posto fisso o la sua tutela, ma quelli a cui perorare certe istanze “consensuali” (relative ai consensi) San Cat..rame, è particolarmente attivo a Bagheria questa settimana. A lui si rivolgono le preghiere di chi, dismessi i panni da “fontaniere” ha deciso di occuparsi della manutenzione delle strade,
difendendosi per certe scelte, dai pubblici attacchi di consiglieri comunali.
La giunta capitanata dal Sindaco Filippo Tripoli, non felice di avere ultimato il pagamento di mutui pregressi ( qualunque padre di famiglia direbbe: ”mai più!!!”), ha messo a bilancio una nuova rata per un mutuo di un milione di euro, per i lavori di rifacimento e manutenzione di alcune strade. “Meglio il mutuo, o non fare manutenzione?”
Ci chiede retorico. Meglio fare manutenzione ordinaria a tempo debito ed evitare che diventi straordinaria ( nei fatti e nei proclami). Ma una volta divenuta necessità straordinaria, ci si chiede perché nei tre anni fin qui amministrati, non ci si sia occupati di una questione che avrebbe evitato il ricorso al mutuo, adesso ed in futuro, ogni qualvolta ci sarà necessità di denaro. La riscossione dei tributi ordinari e dei proventi degli accertamenti delle violazioni. Rivolgersi alla benevolenza di San Cat…rame servirà a poco.
Intanto la manutenzione delle strade di Bagheria, le cui buche sono proverbiali come quelle di Roma, devono prevedere un piano sistematico che non può ridursi agli interventi previsti adesso, ne al ricorso ad ulteriori finanziamenti della Cassa depositi e prestiti, piuttosto si dovrebbe riattivare assolutamente una riscossione funzionante. Ma in questo senso cosa aspettarsi da chi non sa nemmeno quali tasse sono attive sul proprio territorio? Non esistono messe in mora, atti di precetto, pignoramenti, si potrebbe tutti in massa smettere di pagare le tasse comunali e farla franca per sempre.
Tornando agli interventi di intercessione dei beati, dobbiamo rivolgerci a San Pino, non in qualità di fratello più piccolo di San Giuseppe, ma a protezione degli alberi omonimi. Dispiace ci sia il silenzio delle associazioni ecologiste alla notizia degli “espianti” di splendidi arbusti che hanno l’unica colpa di essere stati se stessi. Dove saranno ripiantati? Chi ha le competenze per farlo e quali garanzie abbiamo? Ma perché in questa città tutto deve essere sempre approssimativo, rabberciato, mai completamente trasparente? Si dice: scherza coi fanti e lascia stare i santi.
L’accezione è chiara: i notabili non vanno scomodato nella sacralità della loro posizione.
Ecco ci piacerebbe che certi princìpi diventassero sacri, e che certi santi e certi fanti si facessero presto da parte.
Ignazio Soresi
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