L’ora è… Giunta!

Nemmeno il piacere per qualcuno di accomiatarsi con tutti i crismi e i riti dell’occasione solenne. All’occasione solenne, però, qualcuno si è presentato lo stesso con tanto di cartellino al collo, in rappresentanza di cosa non si sa, giusto per non farsi mancare niente… Sul palco (e sotto) della premiazione della prima tappa del giro di Sicilia, i volti noti della giunta di Bagheria, sciolta la settimana scorsa dal sindaco Filippo Tripoli, c’erano comunque, anche solidali
fra loro, nonostante si raccontino (e ci raccontino), di immense diatribe e disaccordi, e nonostante si narri di una
maggioranza assente in giunta e non solo, di una ricerca spasmodica della “quadra”.

A questi giochi di potere ormai a Bagheria siamo abituati, ma se il primo ufficiale azzeramento era strumentale alla nomina di un ulteriore assessore, questo azzeramento nasce sotto diversi “moti reazionari”. Qualcosa covava sotto la cenere, già da un po’, e nella conferenza stampa di fine anno, sostanzialmente glissando sulla domanda sul suo futuro politico con un laconico: “non lo so!”, il sindaco, aveva fatto un importante richiamo al “civismo”, al progetto
comune, paventando conseguenze già allora.

Il quadro politico in quel momento vedeva il vice sindaco Daniele Vella, riprendere fortemente le attività di partito, l’assessore Brigida Alaimo anche lei in forte ripresa della politica di bandiera, con l’avvicinarsi della tornata elettorale delle elezioni regionali per le quali mai ha nascosto le velleità. Oggi indiscrezioni vogliono un sindaco senza maggioranza in giunta, costretto a scioglierla prima delle previste dimissioni dell’Alaimo. La ricerca allora della nuova squadra che lo rappresenti e lo appoggi negli anni che restano, potrebbe rivelarsi più fantasiosa che mai. Apertura a ex candidati concorrenti, che però potrebbero non placare la fame con un assessorato? O soluzioni molto meno fantasiose del previsto?

Magari una semplice sostituzione in quota rosa della delega alle attività produttive, e tutti candidamente riconfermati. Come già avvenuto in passato, gli ex assessori non sembra abbiano smesso i panni del classico notabile del paese presentandosi in pompa magna alla manifestazione sportiva di martedì, sopra il palco, e sotto il palco, come dicevamo. Foto di rito e abbracci con gli antagonisti a dimostrare che, ancora una volta, la poltrona unisce più delle idee. Idee pericolosamente povere, se si continua a parlare, anche nelle occasioni di commiato, di PNRR,
sapendo che non sono soldi veri e glissando sul fatto che se diventassero veri, una parte andrebbe comunque restituita, con percentuali a fondo perduto variabili a seconda del comparto di intervento.

E ancora più povere si presenterebbero queste idee se si procedesse con privatizzazioni e “messe a reddito” di beni culturali e paesaggistici senza criterio e con tale facilità da fare intravedere, a gente dall’immaginazione più fervida della nostra, scenari di accondiscendenza da parte di chi dovrebbe controllare, per opportuni inserimenti tra le file dei consulenti stipendiati dal comune che in certi ambiti professionali espletavano la loro funzione, che ne conoscono le scappatoie.

Qualunque sia la nuova compagine governativa bisogna riconoscere la capacità che ha avuto questa amministrazione di piazzar democristianamente alcuni colpi vincenti che gli hanno saputo garantire compiacenze impensabili per altri.
Una sede elargita qua, una consulenza concessa la, il consulente con professionalità pregresse e contatti in un certo ambito burocratico, il quale ambito, crediamo per mera coincidenza, non crea l’ostruzionismo che creava prima ecc ecc.

Tutto assolutamente fattibile, per carità, anche questo è talento e sarebbe tanto apprezzabile se si traducesse in vivibilità, migliorie, attività sociali. Purtroppo però l’abbandono è palese in tutti i campi, con tutte le iniziative rilevanti, proclamate e mai portate a termine, e se prima le fontane, le giostrine e villa San Cataldo godevano di un canale preferenziale, oggi anche le fontane non godono più delle giuste attenzioni, e quella di via Mattarella, ancora non riparte.

Uno sforzo teso alla ricerca palese del consenso utile per garantirsi continuità politica. Le (vecchie) giovani volpi della politica bagherese sono capaci di colpo di coda, non ci attendiamo in fondo alcuna novità. La (sua) ora non è… Giunta!
Le speranze di tanti che non vedono di buon occhio la politica delle fontane e delle giostre, e degli araldi proclamatori alle folle, sempre meno compiacenti, resteranno disilluse. Ogni tanto si cambia gioco, dal Monopoli, al Risiko, sperando di non passare per il Cluedo, perché l’assassino della normalità a Bagheria, purtroppo, non si costituirà mai.

Ignazio Soresi

Foto di Archivio



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