Ci stiamo, forse, lasciando alle spalle un periodo difficile – quello pandemico – dove abbiamo visto molti settori, tra cui quello scolastico, approccirsi al mondo digita le per far fronte alla mancanza di contatto diretto tra scuola e famiglia.
All’alba della fi ne della pandemia, Antonio Affinita (direttore generale del Moige – movimento genitori), nonché molti dirigenti scolastici, hanno proposto di mettere uno stop, o quanto meno un freno, alla chat tra scuola e genitori.
Lo stesso Affinita, in un a recente intervista rilasciata ad Adnkronos, ha affermato che “Va ricreata una nuova armonia tra scuola e famiglia che la pandemia ha duramente colpi to e per questo abbiamo sollecitato il ministro Bianchi perché venga rinnovato al più presto il patto di corresponsabilità educativa tra scuola e famiglia, sottolineando la necessità di ritrovare e ridefinire termini e modalità di comunicazione e di relazione tra la scuola e la famiglia che in questo momento stanno ad un livello di minimo storico”.
La proposta, tuttavia, non piace al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che non ha dubbi: dopo la pandemia, che ha visto finalmente l ’accesso del digitale n elle scuole per agevolare le comunicazioni tra genitori e professori o tra docenti e alunni, non bisogna fare un passo indietro, semmai migliorare questo utile strumento.
Pertanto, i dirigenti che hanno proposto questa iniziativa sono a lavoro per rinnovare e riformare il codice deontologico che esiste già da vent’anni, ma che di certo non poteva contemplare questo aspetto legato alla comunicazione digitale. L’idea è quella che studenti, insegnanti e famiglie potranno postare messaggi attinenti
alla scuola e all’attività didattica, osservando il di ritto alla disconnessione, la possibilità, cioè, di contattare dal lunedì al venerdì, fino alle ore 19:00. Ancora, si suggerisce di limitare il numero di post pubblicati e di evitare post e commenti che attengo, strettamente, ad episodi avvenuti all’interno del l’istituzione scolastica.
Sarà preferibile lo scambio dei messaggi solo per le comunicazioni urgenti, come gite cancellate o lezioni sospese, anche se rimane preferibile l’uso delle più tradizionali vie di comunicazione quali il registro elettronico, la e-mail istituzionale ed il sito web.
Infine, viene raccomandato di utilizzare un linguaggio semplice, chiaro e che non dia spazio a fraintendimenti, e di evitare conversazioni che manchino di rispetto o che siano ambigue nei confronti degli altri membri del gruppo o di persone che non fanno parte dello stesso. Le nuove regole, già in uso in Francia e Inghilterra, miglioreranno lo strumento digitale di comunicazione tra famiglie e scuola, ed aiuteranno, altresì, i ragazzi a maturare nel corretto utilizzo dei social. Si è, inoltre, pensato a delle possibili sanzioni a carico degli alunni, che potrebbero consistere in ore di volontariato con lavori socialmente utili.
Dott.ssa Silvia Sorci
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