A palazzo Ugdulena va in scena la stagione dei Veleni. Delatori senza nome e note ufficiali del sindacato dei lavoratori della P.A.
Siamo stati i primi a porre l’attenzione su questa vicenda. Eravamo stati delicati, non citando nomi, parlando di parenti, cercando di sollecitare il cittadino curioso che avrebbe potuto informarsi e verificare. Lo avevamo detto: l’assegnazione del progetto del canile municipale, è quanto meno poco opportuna, legittima, ma proprio poco opportuna.
Una di quelle cose che sarebbero passate inosservate anche e sopratutto ai devoti, che dovranno sforzarsi adesso di trovare giustificazioni a tutti i costi. Non passa inosservata, per un colpo di fortuna per Bagheria, ma sfortuna ( intesa nel senso dell’ inopportuna attenzione mediatica) per il sindaco.
Il canile di Bagheria, per la cui realizzazione ci sono in cassetto 80mila euro ottenuti con un finanziamento previsto nella legge 190/2012, ne riceve all’improvviso e per interessamento dei 5 Stelle alla regione, altri 100mila. Con questa bella notizie balza agli occhi in albo pretorio, l’assegnazione dell’incarico del progetto ad un team di professionisti, per una somma che si aggira intorno ai 38mila euro. Però qualcosa non quadra: la data!!! È già, perchè questa assegnazione è di qualche giorno antecedente l’arrivo di quest’ultimo finanziamento che potrebbe accelerare i tempi, e il sindaco, che coi 5 Stelle non parla tanto, non aveva modo di sapere. E allora con solo 80 mila euro nel cassetto, come puoi impegnare una somma che è vicina alla metà, per la sola progettazione considerando che per ovvi motivi di mancanza di fondi sufficienti, non sarà esigenza imminente,e i lavori non partiranno nell’immediato? Perché questa fretta?
Tutto questo poco dopo la nomina della nuova giunta e dei nuovi (dis)equilibri a palazzo.
Avendo notato certe parentele, avevamo posto l’accento in un nostro articolo di qualche tempo fa di cui potrete trovare il link in calce. E qualcuno deve avere seguito il suggerimento andando a verificare, oppure si è accorto anche lui parallelamente, e, conscio del fatto che non tutti i consiglieri abbiano il tempo e la voglia di attuare la loro prerogativa di controllo, data dal mandato ottenuto dai cittadini, costui si è premurato in modo anonimo, di fare pervenire a tutti loro, una lettera con la quale si inaugura ufficialmente : la stagione dei veleni a Bagheria.
L’anonimo delatore, denuncia testualmente, la presenza in comune di “un comitato di affari con a capo Mariano Lanza e il nipotino Bartolo Di Salvo. Tutto sotto la regia del sindaco Filippo Tripoli e di qualche impiegato comunale compiacente e fortemente interessato”.
Tutto verrebbe fuori con l’assegnazione di questo progetto ad alcuni professionisti:
“l’architetto Adelaide Catalano è figlia dell’arch. Piazza ( dirigente all’urbanistica del comune di Bagheria n.d.r.)-prosegue il testo della nota regolarmente protocollata come posta in entrata- e l’ing. Lo Bue è la moglie di Bartolo Di Salvo ( noto esponente politico Bagherese di una compagine legata ad una certa corrente democristiana di terza generazione, e stampella importante per la rinnovata compagine di governo locale n.d.r.) …Omissis… incarico affidato direttamente senza bando di gara(come regolarmente previsto per incarichi inferiori ai 40mila euro, che il progetto, opportunamente sfiora ma non supera n.d.r.)”. Si passa poi, dai complimenti ironici per la trasparenza e la legalità al primo cittadino, un encomio alla coerenza dell’ex assessore Maurizio Lo Galbo che era uscito dalla giunta con una posizione molto polemica sull’operato degli ultimi mesi, e considerazioni sparse sull’eventualità che il sindaco trovi posto a palazzo dei normanni per la futura eventuale ( si tratta di lettera pervenuta almeno due settimane prima delle elezioni palermitane) elezione di Lagalla a Sindaco di Palermo, che potrebbe effettivamente aprire nuovi scenari, anche per Bagheria.
Che questa assegnazione di incarico, abbia connotati poco opportuni lo denuncerebbe anche una nota che la segreteria provinciale della FP Cgil avrebbe indirizzata al Segreterio Generale del comune di Bagheria. L’area sindacale che si occupa della tutela dei lavoratori nella pubblica amministrazione pare ne abbia invocato le prerogative di responsabile della tutela e della corruzione.
Nella nota sarebbe ancora una volta evidenziata l’opportunità di assegnare un incarico a figure con legami parentali( una delle quali sarebbe ancora sprovvista di partita iva n.d.r.), senza alcuna esperienza professionale pregressa o di cooperazione, tale da innescare quella fiduciarietà atta a indirizzare verso l’assegnazione di incarico diretto, a discapito delle innumerevoli professionalità interne, ancora una volta mortificate. Pare inoltre sia stata intimata la revoca di questa assegnazione.
Interpellato tramite i canali ufficiali il sindaco Filippo Tripoli, per sentire il suo punti di vista, dopo reiterate richieste, ha preferito evitare il confronto.
Stupisce, che proprio lui che denunciava certe eventuali clientele nella passata amministrazione ( ad oggi smentite dalla stato delle indagini e dei processi ) non abbia valutato l’opportunità di certe scelte, sicuramente dettate da considerazione di natura professionale degli incaricati, di cui avremmo voluto chiedere lumi a lui direttamente.
Resta però, l’amaro in bocca nel vedere una amministrazione nata sotto i migliori auspici, con un compagine variegata ma agguerrita, in cui le molte anime diverse sembrava avessero trovato collocazione precisa, naufragare miseramente, su immobilismo, proclami inconcludenti e piccole opere alla ricerca di consensi, rimpasti, e queste bucce di banana tanto inopportune, e infine collaborazioni che nascondono spesso una doppia lettura “musicale”.
Siamo certi che questa amministrazione chiarirà quanto prima con la cittadinanza i criteri dell’assegnazione del progetto a quel team di professionisti, esponendo questi criteri in maniera esaustiva.
Ignazio Soresi
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