Tra i parlamentari che seguono Luigi Di Maio nel nuovo percorso avviato con la separazione dal Movimento 5 Stelle, ci sono anche le due deputate bagheresi Caterina Licatini e Vittoria Casa. Lo scisma pentastellato è stato reso ufficiale la sera del 21 giugno con la conferenza stampa tenuta dal Ministro degli Esteri all’ Hotel Bernini Bristol di Roma , dopo un colloquio al Quirinale col Presidente della Repubblica . L’incompatibilità di vedute, secondo le dichiarazioni, sembra essersi costruita soprattutto rispetto alle politiche di governo, in particolare sul tema del conflitto in Ucraina e dei legami con la Nato.
“Irresponsabile” è stato definito l’approccio con cui la dirigenza del Movimento avrebbe strumentalizzato gravi questioni ai fini elettorali , rischiando di indebolire il Paese in un frangente così delicato.
Sono circa sessanta i parlamentari, tra deputati e senatori, che lasciano il Movimento 5 Stelle per costituire il nuovo gruppo al fianco di Di Maio. Nei giorni scorsi, a dire il vero, sono state condivise diverse ragioni di malcontento da parte di coloro che lamentavano delle criticità nel nuovo assetto del Movimento. La stessa Licatini aveva contestato una sempre maggiore carenza del dibattito interno, affermando che l’ultima riunione risalisse allo scorso gennaio.
Un disappunto già espresso da Licatini in un comunicato del 20 giugno dai toni inequivocabili: “ La nuova struttura del Movimento 5 Stelle – ha dichiarato – viene presentata ai cittadini come esempio massimo di democrazia. Una
facciata che mira solo ad avere consensi. Sarebbe interessante capire cosa c’è di democratico in una struttura verticistica dove le correnti e le posizioni divergenti sono abolite, dove solo pochi parlamentari raramente vengono interpellati, dove anziché discutere si vota per espellere chi la vede diversamente e dove tutto ruota intorno a una sola figura e a una manciata di nomine.
La storia insegna che quando una democrazia viene spacciata per migliore o speciale rispetto a quella che già
conosciamo, allora non parliamo di democrazia ma di un inganno ai danni dei cittadini, per illuderli di avere un peso decisionale quando in realtà il potere viene conservato da una cerchia ristretta. Gli ultimi attacchi lanciati contro l’operato del Governo in un periodo così delicato, inoltre, sono sintomo di un cinismo che mette il bene del partito prima di quello del Paese e dell’Europa. Non abbiamo bisogno di idoli, ma di un’esperienza che metta al p rimo posto il pluralismo delle idee e delle opinioni .”
nella foto l’onorevole Licatini
Gioacchino D’Amico
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