Dopo lo stop per il mercatino, è ripresa oggi l’operazione di taglio dei sanissimi alberi di pino.
Dritti fino alla meta, forse nella speranza che finendo presto, la gente dimentichi e si possa evitare di dovere mostrare la documentazione con il benestare della sovrintendenza al taglio, richiesta dalle associazioni ambientaliste ed ecologiste che si dice sarebbe stata ottenuta con alcune “opportune imprecisioni”.
Il fatto stesso che le operazioni siano partite esattamente il giorno dopo il pensionamento dell’ agronomo del comune Giovanni Sorci che aveva sempre espresso parere negativo al taglio, è un campanello d’allarme preciso. Non si è nemmeno garantito il classico corridoio ecologico. Si sta contravvenendo anche alle norme nazionali sulla tutela dei periodi di nidificazione, nonostante una diffida del legale di SOS alberi a Palermo, Antonella Bonanno, che aveva anche ottenuto l’appoggio del presidente della LIPU.
Restano purtroppo a guardare tutti insieme con Talea, WWF e Legambiente, ma anche tantissimi cittadini consci del danno ecologico.
Poco conta se quegli alberi in città non andavano piantati trent’anni fa, e ridicole sono le doglianze di chi lamenta innumerevoli feriti, con ossa rotta, per avere inciampato, senza alcun riferimento a dati statistici. Ma quali pedoni passano mai nella parte bassa di via Bagnera perennemente invasa da mezzi, anche pesanti, parcheggiati in bella mostra a intasare e congestionate ancora di più, il traffico, di quella che dovrebbe essere una “ via di fuga”?
Perché questa fretta nel tagliare gli alberi?
Per dimostrare che può?
Perché il solito silenzio di tutti?
Pare intanto che anche alcuni consiglieri di opposizione si stiano muovendo per accelerare l’accesso agli atti e verificare la relazione del nuovo agronomo (che è un consulente esterno del comune), che ha ottenuto parere positivo dalla sovrintendenza.
Secondo quanto affermano i legali delle associazioni, esiste al momento, continuando coi tagli, la violazione della norma nazionale sulle nidificazione, che già da sola consentirebbe la sospensione dei lavori.
Ma si stanno anche valutando azioni dimostrative che possano attirare attenzioni in più ampie casse di risonanza.
Una notazione tutta politica: non si governa una città coi paraocchi e i paraorecchie… i cittadini hanno istanze da inoltrare e spesso competenze da mettere a disposizione. E non si va ad un incontro in cui le associazioni interessate ti chiedono di visionare gli atti e tu porti una fotocopia con scritti “i tipi di alberi che si possono piantare in città”, ed infine ancora, non ti metti a raccontare le storielle della “via di fuga”. Perché se via Bagnera è “via di fuga” la stai molto colpevolmente trascurando.
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