Dalla cronaca in radio alla divulgazione scientifica una lunghissima carriera, in cui ha poi coinvolto il figlio Alberto.
Lo immaginiamo oggi con il maestro Manzi nel giusto ruolo di educatori nell’aldilà. In modo diverso hanno entrambi interpretato un’ esigenza culturale del loro tempo. Dalla semplice alfabetizzazione di una lingua troppo nuova per essere matura e avere superato i vincoli dell’esclusivo parlato che era ancora dialettale, all’approfondimento scientifico e non solo, inteso come necessario indirizzo di un popolo che rischiava di appiattirsi ad un livello sub culturale , molto utile al controllo delle masse e delle sue istanze.
Piero Angela inaugura un filone, ripercorso da altri con alterne fortune, ma lascia il testimone al figlio Alberto, che ha ereditato dal padre lo stile sobrio e chiaro, assolutamente alla portata di tutti.
Non sappiamo quanto questo possa aiutare a mitigare il senso di mancanza che questa perdita lascia non solo nel mondo televisivo, ne soltanto nella mondo della divulgazione scientifica, ma in seno a quell’immenso scatolone della cultura universale, di cui lui era affabile narratore.
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