Come riuscire a guardarsi ancora allo specchio il 26 settembre.
Per alcuni non sarà un grande problema. Ci si è abituati e ci stanno abituando ancora di più. Il degrado sociale è in ogni anfratto dello stivale, con piccolissime sporadiche eccezioni. L’indifferenza e l’ignavia, l’immobilismo nei confronti delle schiere di tarli che ci assediano quotidianamente, sono causa e sintomo di una rassegnazione alle quale opporsi è anche “fisicamente” pericoloso.
Un paese (in senso nazione) in cui raramente la giustizia prevarica l’ingiustizia, in cui non si è padroni del riposo notturno, in cui vince il violento e il facinoroso, non poteva produrre peggiore quadro politico di sempre.
Per quanto chi scrive sia cresciuto con certi valori e certi “credo”, non si può chiedere sempre di turarsi il naso e mandare giù la pillola.
La guerra contro quelle forze politiche di rottura che pure molto del suo ci hanno messo per il suicidio, è stata sistematica, ma in realtà locali dove queste forze hanno potuto governare, qualcuno li rimpiange.
La corsa a sostituirli subito con quelle nuove vecchie espressioni di certe politica e di certi politici, è stata immediata non appena si è potuto. Tutto quel sottobosco di lobby, di associazionismo che ha sempre vissuto di luce riflessa, di “amici e parenti” ha fatto la differenza.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti ed è trasversale da nord a sud: per potere garantirsi una certa continuità politica, un certo bacino di consensi, si è dovuto evitare di farsi nemici, si è puntato sulla tolleranza nei confronti di quella periferia, di quella borgata, che erroneamente si teneva recintata ai margini del sociale, ma che essendo numerosa massa votante, era appetibile preda di certa classe politica. Sdoganare questi quartieri piuttosto che con la cura, la riqualificazione e l’integrazione sociale, con la tolleranza, ha trasformato quasi tutte le città in luoghi di inciviltà diffusa a cui moltissimi si sono adeguati ritrovando evidenti origini comuni.
Il 26 settembre se volete guardarvi allo specchio senza che la salivazione aumenti e si prepari l‘auto abluzione con il liquido secreto in bocca, si rifletta sul futuro proprio e di quello dei nostri figli, che stiamo esponendo pericolosamente ad una ventura agone sociale, di serie proporzioni.
Non si può essere futuro, con personaggi del passato remoto, facendoli ritornare al presente, con concezioni politiche figlie di regalie, di do ut des, di oligarchie locali e nazionali.
Certi nomi vanno sconfitti per sempre e non bisogna più nemmeno stare a sentire quello che raccontano i pennivendoli asserviti.
Guardatevi intorno, cercate nelle liste una rara “faccia” per bene, uno sconosciuto, il capo condomino che ha risolto il problema burocratico, con impegno e dedizione, il vicino che ha sistemato le aiuole pubbliche senza clamore e per amore di farlo, l’automobilista che ha raccolto la cartaccia buttata a terra dalla vettura in coda, e l’ha restituita… ecco se ne nelle lista trovate o conoscete gente così, allora votate questa, oppure lottate e pretendete che mettano in lista persone così.
Manuale di sopravvivenza alle elezioni 2022.
Regola numero 1: BASTA!!!!
Ricordiamo a tutti i candidati che gli spazi dedicati alle elezioni Nazionali e Regionali del 25 settembre sono gratuiti per tutti.
I candidati possono inviare una email a
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