La gestione dei rifiuti del PTE di Bagheria, una vicenda senza soluzione.

In una zona che periodicamente torna all’attenzione della malamovida, un sacchetto abbandonato può diventare un messaggio di degrado dai risvolti di ordine pubblico e sicurezza.

L’ente che gestisce il Punto di Emegenza Territoriale di via Capitano Luigi Giorgi è la stessa ASP a cui plaudiamo per le realizzande Casa della Salute e Casa di Comunità a Bagheria. La stessa ASP che non riesce a rifornire il PTE di filo di sutura, garze e disinfettante.

Questi sono problemi organizzativi o di mancanza di fondi, che ovviamente esulano dalla professionalità degli operatori che si spendono sul territorio.

Il rifiuto speciale abbandonato stanotte sul marciapiede dopo che sul tema, si era ingaggiata una strenua lotta coi residenti, conclusasi con la dotazione di due cassonetti appositi, ha il gusto della ripicca, dello scontro a tutti i costi con il Comitato di Residenti (sorto a causa dei gravi episodi di malamovida) che aveva sorpreso nottetempo una dottoressa, ad abbandonare i resti di una cena da asporto nel marciapiede di fronte.

Gente laureata eh?!! Che risponde che: ” era notte, ero stanca…” come se la civiltà per certuni non sia cosa naturale ma necessiti di sforzo per controllare i propri istinti.

Questo essere a di sopra delle regole in un afflato di becero provincialismo si somma ai disservizi del PTE stesso, ma perfettamente si inserisce in una zona in cui si vivono realtà che hanno fortemente minato la serenità dei residenti.

Residenti che da due anni, hanno costituito un Comitato, poiché lasciati soli dalle autorità locali ed inizialmente anche dalle forze dell’ordine.

Ma il problema che rende questi disservizi particolarmente odiosi si legge nel comunicato stampa pervenuto stamattina in redazione, a firma del Comitato dei Residenti di via capitano Luigi Giorgi, dove ancora una volta si pone l’accento sul fatto che Bagheria non è un Comune per tutti.

“Il Comitato di Residenti della via Capitano Luigi Giorgi, è costretto a denunciare nuovamente una serie di episodi che non devono essere sottovalutati se si vuole evitare che si verifchino gli eventi dei mesi scorsi.

Si legge in una nota diffusa stamattina ai media locali.

Fa particolare sensazione che alcuni comportamenti siano messi in atto da impiegati di enti pubblici come ASP, che contribuiscono con diversi episodi, a restituire una immagine di degrado e abbandono, che non aiuta nel combattere anche altri accadimenti di altra natura.

“ A questi si somma l’indifferenza delle autorità locali nel vigilare sugli esercizi in zona particolarmente disattenti in materia di mescita di alcolici in osservanza alle due ordinanze sindacali in materia e alla legge dello stato che ne inibisce la vendita ai minori. Contravvenendo anche all’ordinanza Sindacale che obbliga gli esercizi commerciali ad occuparsi del decoro delle zone limitrofe interessate dalla propria attività.”

E la nota prosegue.

“Come avviene per un centro di formazione professionale che proprio in zona ha ottenuto l’abilitazione ad esperire la dispensa del sapere in locali seminterrati dove insistono aule di insegnamento e laboratori anche di cucina (senza canna fumaria), che con il comune di Bagheria ha proficue collaborazioni, ci risulta impossibile credere alle voci che vogliono l’impunità di un altro esercizio, figlia dell’essere punto di ritrovo di un organo del comune.”

Conclude il comunicato:

Ci attendiamo di capire quale mente urbanistica abbia concentrato il PTE, il centro di formazione, e i due esercizi di mescita di alcolici nello stesso marciapiede, concedendo anche ad uno dei due, altri 30mq di suolo pubblico in pieno punto carrabile, a congestionare ulteriormente una zona in cui vige il mancato rispetto ASSOLUTO di sensi unici e divieti di sosta, proprio in prossimità di presidio sanitario di prima emergenza.

Absit iniura verbis.

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