I pini di viale Bagnera non si potevano tagliare.Violato il vincolo paesaggistico.

Nessun progetto appaltato per la riqualificazione di viale Ing. Bagnera, i lavori di manutenzione frutto di un intervento “a braccio”. Un progetto dell’amministrazione Cinque usato come cavallo di Troia. 
Legambiente circolo Bagheria e dintorni , sapeva?

 

Il rifiuto sistematico all’accesso agli atti, che pure è dovuto a meno di impedimenti per eventi straordinari, o indagini in corso, ci era sembrato sospetto.

Anche la fretta nel procedere all’abbattimento dei sanissimi pini domestici del viale Ing. Giuseppe Bagnera, ci era parsa inconsueta. Nemmeno una pausa durante il confronto, con le associazioni ecologiste ed ambientaliste che con i cittadini comuni si erano mobilitate in massa. Nemmeno l’intervento di Europa Verde, era valso un momentaneo stop.

Ora capiamo il perché.

Un progetto vero e proprio, redatto, autorizzato ed appaltato, non esiste!
I lavori che si stanno effettuando sono lavori di manutenzione sotto mentite spoglie.
Stanno facendo credere ai cittadini e alla sovrintendenza di avere cominciato i lavori di un progetto dell’amministrazione Cinque, che era stato autorizzato dall’organo di tutela dei Beni Culturali  e Paesaggistici, nel 2019. 
E quand’anche fosse quello, non per tutti i pini si aveva il benestare della sovrintendenza, 13 di questi, quelli indicati nelle immagini, andavano mantenuti secondo il progetto presentato e approvato dall’organo competente , che nell’autorizzare i lavori aveva richiesto  espressamente che fossero eseguiti pedissequamente per come erano stati presentati.

Cosa effettivamente complicata considerando che il progetto è molto articolato: piste ciclabili, rotatorie, spazi verdi, parcheggi, che si sono tradotti nella sterile visione di questa amministrazione, in interventi disorganici e senza una linea guida, tranne il taglio. Questo quanto emerso dalla consultazione degli unici atti in possesso  della Sovrintendenza dei BB.CC. sui lavori di riqualificazione di via città di Palermo e viale Ing. Giuseppe Bagnera, il cui benestare era subordinato alla comunicazione di qualunque variante apportata allo studio originale, e alla successiva ulteriore approvazione.

Ma la gravità di quanto è accaduto è da leggere  anche nell’ atteggiamento di questa amministrazione. Sapere di stare commettendo un illecito e proseguire lo stesso in barba e alla faccia dei cittadini che pure si erano bene espressi in tanti. 
Ancora un volta un bene pubblico amministrato secondo i propri “gusti” o i sentiment delle associazioni a contorno. 
Ma le irregolarità non si fermano qua: quel progetto  prevedeva la ripiantumazione in aree specifiche, una delle quali uno spartitraffico al momento inesistente, che  certamente non sarà mai pronto entro un anno dal taglio (che è il tempo massimo previsto dal regolamento comunale sul verde urbano, per la ripiantumazione), mentre l’altra è l’aiuola in foto, dove si era già tentata una sostituzione e che si è invece provveduto a cementificare, nonostante, come si può leggere nel paragrafo dedicato pubblicato accanto, fossero previste precise misure per consentire ai nuovi alberi la giusta crescita. Nei giorni scorsi, a seguito delle polemiche sui social,  sono state ricavate delle mini aiuole di 30x30cm buone per piantare origano e basilico.

Legambiente locale poteva sapere? In un recente comunicato, il cui incipit in questo periodo è comune a molte associazioni vicine a questa amministrazione ( “…facciamo chiarezza…”), ha dichiarato di avere visionato gli atti nel luglio del 2021. Delle due, l’una: o i responsabili locali non sono in grado di leggere alcun incartamento o sapevano e hanno finto di non sapere, che si stava procedendo ad un taglio illegittimo. 
Un altro passaggio della relazione tecnica riferita all’unico progetto esistente, chiede alla sovrintendenza l’autorizzazione al taglio di 28 pini, perché , leggiamo a pagina 10, i pini sarebbero stati di impedimento per la futura pista ciclabile (???) ma sopratutto : “Altri esemplari di Pinus pinea L. dovranno essere estirpati, poiché tenuto conto delle loro dimensioni e della loro posizione rispetto al marciapiede, in particolare nel tratto di viale Ing. Giuseppe Bagnera compreso tra Via Federico II e Via Dante Alighieri, a causa degli interventi edilizi da effettuare a ridosso degli stessi che comprometterebbero, inevitabilmente ed irrimediabilmente, il loro apparato radicale richiedendo obbligatoriamente l’estirpazione definitiva”.

Si è tagliato in certi punti perché si deve (si dovrà)  costruire e i pini erano di ostacolo.

Si è presentato un progetto realizzato dalla amministrazione di Patrizio Cinque, che non prevedeva una realizzazione immediata, perché molto complesso, articolato, di natura integrativa tra verde e urbanizzazione, con una forte connotazione ecologista e di riqualificazione paesaggistica, lo si è presentato come se fosse in fase di realizzazione, si è proceduto ad effettuare lavori in parte non autorizzati o autorizzati in base ad un cartaceo che è molto diverso da quello che si è messo in atto.

Ma si può restare così impuniti???

Il tentativo di riqualificazione previsto da una delibera di giunta recentissima di un’area verde nelle adiacenze (Contrada Monaco), sa tanto di rattoppo, pretestuoso quanto inutile: il taglio in violazione al vincolo è stato fatto, non si torna indietro.

Se la vicenda del progetto del  canile municipale aveva eccezioni di opportunità (ma non solo quelle se il Segretario Generale si è sentito di intervenire, ordinando la revoca dell’assegnazione), in questo caso ci sono danni evidenti che non hanno bisogno di interpretazione.

Alla luce di questi eventi chiediamo come sia possibile difendere le posizioni dell’amministrazione e quelle di Legambiente locale. Entrambe devono chiarirsi coi cittadini, riteniamo anzi debbano essere verificati i presupposti di fiducia che vengono meno tra chi governa e chi è governato anche a livello locale, riflettendo seriamente sull’eventualità di una prima vera scelta coerente: le dimissioni!!!

I vertici locali di Legambiente, che hanno dileggiato chi ha cercato fino in fondo la verità, oggi dovrebbero chiedere scusa e tornare ad altre occupazioni.

Piccola nota: Cesare Beccaria è il nonno del Manzoni e non il suocero, avevamo ragione noi. Cii spiace ma è così, ogni tanto anche le menti veloci hanno qualche stop. Sarà l’età.

Bagheria non è un Comune per tutti…

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