…E i negozi chiudono. La guerra della comunicazione. Autore, narrato e narratore.

Torna periodicamente anche nel locale, la polemica sulla narrazione degli eventi. Disquisendo dei massimi sistemi, i fatti avvengono…


Un cittadino “deluso dalle istituzioni” non ha diritto, pur avendo acquisito le professionalità necessarie, a narrare i fatti, soprattutto se, come ogni essere umano, esprime anche opinioni sui fatti che vede e riporta. Poco importa se ci si muove dalla sedia, si cercano i riscontri, si verifica, si consultano gli atti e si narrano le conclusioni . Se la narrazione stona con quella che si cerca di imporre manipolando il messaggio (“riqualificazione di contrada Monaco” ne è un esempio), devi essere circoscritto con una etichetta.

Nel frattempo, tra il racconto rutilante di un evento mondano ed un altro, spacciato per la panacea di tutti i mali, i mali avvengono davvero.

Le attività cominciano a cadere. La foto di copertina di questo articolo è da sola, autore e narrato, e i narratori non possono essere sordi o assenti. I narratori possono scegliere autore e narrato da comunicare, oppure scegliere di essere asettici per via di un ruolo. Questa scelta prescinde la pontificazione e le omelie dal pulpito.
Non è una colpa se si sceglie di narrare il punto di vista del “cittadino deluso dalle istituzioni”, soprattutto quando con questa scelta dai voce a tante altre persone inascoltate e smuovi le coscienze di chi era rimasto solo a guardare.

Quel biglietto sulla porta di un’attività commerciale sembra proprio gridare la solitudine dei commercianti che è esplosa adesso mediaticamente come onda da cavalcare, ma che va avanti da qualche anno.

Se, soprattutto a livello locale, si fossero ascoltate tutte le istanze, anche nei momenti bui della pandemia, oggi forse saremmo tutti più strutturati.

Dimenticare come si favoriscano i furbetti, si tollerino le illegalità, si consentano certe libertà ad amici e sodali, di fronte a quel biglietto non è cosa facile.

Non ci dispiace affatto non fare parte di quella ristretta cerchia di plaudenti ad ogni costo, ne ci dispiace avere trovato interlocutori con la schiena dritta e il cuore e la testa rivolta alla gente, e di averne scoperti di nuovi tra le pieghe di chi non ci sta. Gente che ha ancora molto da dire, e gente nuova pronta a dire tanto altro.

Bagheria non è un Comune per tutti

(ma può diventarlo)

Ignazio (Cittadino Deluso dalle Istituzioni) Soresi

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