La situazione in città è precipitata. Non esistono connotazioni di alcuna natura per giustificare quello che avviene. I residenti stanno costituendo un comitato come quello di via Capitano Luigi Giorgi. Pubblicheranno foto e video di quel che avviene.
Nascerà nei prossimi giorni una nuova pagina Facebook a rappresentare le istanze di normalità dei cittadini residenti in piazza Leonardo Da Vinci e zone limitrofe.
L’intento è quello di difendere il proprio diritto ad essere padroni a casa propria di ascoltare la tv, o parlare con il proprio familiare o affacciarsi al terrazzo, cose normali dicevamo, senza dovere alzare il volume dell’apparecchio, senza dovere urlare e senza dovere assistere obbligatoriamente alle più assurde porcate.
Ci sono testimonianze di amplessi tra giovanissimi consumati tra le vetture, espletamento di bisogni fisiologici, grossi e piccoli, davanti a tutti e a cielo aperto come gli animali.
Il tutto intorno ai locali che insistono sulla zona, grazie anche alla mancata applicazione di alcune ordinanze sindacali ma anche di leggi dello stato.
Che il fenomeno sia di portata nazionale, non giustifica l’indifferenza dell’Ente Locale. La situazione di disagio o degrado giovanile, arrivati a questo punto, non ha nessuna rivendicazione di nessuna natura se non il diritto ad essere animali. In quel caso si può allora passare da villa Cattolica e ottenere una benedizione.
In via Capitano Luigi Giorgi, ieri sera, il tempestivo intervento dei Carabineri in orario in cui si stava formando un capannello di ragazzotti, più fomentati del solito, con la successiva collaborazione dei Vigili Urbani, ha smorzato ogni velleità, anche grazie alla rubrica nata sulla pagina Facebook dal titolo: ”Mamma, papà, mi riconosci”, in cui pur garantendo la privacy dei trasgressori, si pubblicano foto e video in cui l’eventuale genitore chiamato in causa, viene responsabilizzato. Ma di contro, su piazza Leonardo Da Vinci, si è concentrata l’attenzione delle masse.
Anche quando si tenta l’interlocuzione coi gestori non si ottiene alcuna attenzione nonostante a certe cose debbano stare attenti per legge o per ordinanze sindacali. E se trovi magari uno dei giovani a cui chiedere di moderarsi, ti invitano a cambiare casa, o mettere in conto, che abitando al centro, puoi incorrere in questi episodi.
Tutto questo va di pari passo con quanto denunciato da questa testata in un articolo che potete trovare nel link in fondo, con la notizie di fight club giovanili a Bagheria.
I residenti chiederanno nei prossimi giorni un incontro con il Comandante della Polizia Municipale Maurizio Parisi, e con il Sindaco Filippo Tripoli, ci auguriamo fruttuosi.
Resta fortissima la preoccupazione per come ci si sta approfittando dei giovani più fragili di questa città, per scopi elettorali da un lato ed economici dall’altro, fingendo di disconoscere una piaga che ha un grandissimo peso sulla socialità in questi frangenti, quella dell’alcolismo giovanile e minorile. A Bagheria non se ne parla mai, perché
Bagheria non è un Comune per tutti.
Ignazio Soresi
Per ricostruire la vicenda:
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