Soddisfazione per l’attenzione suscitata viene espressa dal Coordinamento cittadino ReteCivica Bagheria : ”da quando ci siamo costituiti, e abbiamo avviato i primi incontri preparatori di iniziative fattive, pare si siano improvvisamente accorti tutti dell’emergenza che era molto chiara ai cittadini e ai commercianti”.
Una dichiarazione amara quella dei referenti del comitato cittadino ReteCivica Concetta Rotino, e Ignazio Soresi. Ci sono voluti tre anni per ottenere la giusta attenzione da parte dell’amministrazione, sui fenomeni che stavano investendo Bagheria come un treno in corsa.
Mercoledì pomeriggio intorno alle 16 una squadra della Polizia, è intervenuta proprio su corso Umberto nella zona di palazzo Alfano (nella quale pare ci siano problemi più urgenti de basolato sollevato da un albero). Gli uomini della PS, non sappiamo se a seguito di una soffiata o dopo indagini e appostamenti, hanno poi cominciato a frugare tra i rami di un Ficus nella piazzetta adiacente, piazzetta IV novembre (ai pilastri) notoriamente utilizzato come piccolo deposito di parte delle dosi vendute poi sul corso.
Non si ha contezza a tutt’oggi di cosa e quanto si sia rinvenuto, ne se sia proceduto a fermare e sottoporre a provvedimento alcuno dei personaggi che ruotano intorno allo spaccio in quella zona, per ovvi motivi di riserbo necessari in questa fase delle indagini.
Quando si analizzano fenomeni urbani di questa natura, spesso si sottolinea come involontaria complice sia l’omertà e l’indifferenza dei cittadini.
Bagheria in questo è stata anomala, i cittadini hanno denunciato e le istituzioni locali hanno nascosto la testa sotto la sabbia.
Capiamo la necessità di riserbo delle forze dell’ordine che stanno affrontando con rinnovato impegno una realtà di illegalità che ha anche connotati fuori dall’ ordinario e che necessita di un periodo di assestamento da parte di tutti gli organi competenti.
Riteniamo però che dare contezza delle operazione possa essere utile come deterrente.
Le richieste di aiuto inoltrate al Comune di Bagheria dai cittadini e la contezza di certi fenomeni segnalati anche dalla Consulta Giovanile, sono rimaste invece inascoltate. Nei due anni post pandemia, dal momento del “liberi tutti”, si potevano produrre ben altre iniziative, e di natura più concreta, rispetto alle centinaia che pare abbiano avuto priorità maggiore, dell’attenzione nei confronti dei nostri figli fragili.
Se in due anni il filmino e gli incontri non hanno sortito effetti, forse tra una fontana, una piazzetta, una suonata e una mangiata, qualcos’altro lo si poteva pensare.
Bagheria non è un Comune per tutti.
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