La cosa grave è il silenzio sulla rissa del 28 novembre 2022, per non dover ammettere l’emergenza disagio sociale e giovanile e sicurezza sul territorio. Plauso agli inquirenti. Biasimo per chi ha negato la realtà consentendo l’escalation di degrado pronto ad esplodere in tragedia in qualunque momento.
Obbligo di dimora con l’accusa di lesioni personali aggravate, per tre giovani 20enni identificati dalle immagini delle telecamere a circuito chiuso del bar Anni ‘20.
Si tratterebbe di tre giovani già noti alle forze dell’ordine, e questo pone tanti quesiti.
La vicenda è stata taciuta in un momento in cui a Bagheria il tema della sicurezza, legato al comportamento soprattutto di giovani facinorosi era ed è ancora all’ordine del giorno. Pochi giorni prima era nato un coordinamento cittadino, ReteCivica, che proprio sul rapporto tra luoghi di ritrovo e certe manifestazioni di disagio giovanile, aveva interpellato le sigle sindacali confederali, che perorassero un incontro con il Sindaco Filippo Tripoli.
Sarebbe stata una sconfitta ammettere l’episodio a riprova della bontà delle istanze dei cittadini, ignorate dalla massima autorità locale che si è potuto permettere il lusso di snobbare anche il valore di mediazione dei sindacati.
Se già due mesi fa si fosse cominciato a lavorare su certi disagi, magari il velo di indifferenza che ha generato ben altra tragedia, si sarebbe potuto alzare.
Il silenzio su queste vicende che pure potrebbe in parte essere giustificato dalla necessità di riservatezza delle indagini, rischia di essere complice di chi delinea un quadretto quasi romantico della città per meri scopi elettorali, che sono il motore di questa amministrazione dal primo giorno di insediamento.
Restano le immagini come sempre troppo crude messe a disposizione dai Carabinieri di Bagheria.
Chissà quanti di noi genitori hanno cecato di capire se si potessero riconoscere i nostri figli tra le vittime o i carnefici, ma ancora più terribile pensare a quanti genitori resteranno assolutamente indifferenti, come i nostri amministratori, che, sulla mistificazione della realtà, stanno costruendo la disastrosa eventualità di un secondo mandato.
Bagheria non è un comune per tutti.
Ignazio Soresi
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