Se storicamente la letteratura nasce dalla primordiale fruizione aurale, l’impiegato del Genio Civile di Palermo classe 1960, ne incarna l’antica istanza.
Lo abbiamo definito il poeta narrante.
Appassionato di letteratura da sempre, la passione si è riaccesa durante il Covid e il periodo di lockdown. Ma la particolarità sta nel fatto che le sue poesie, dialettali e non, ama trasmetterle declamandole. Non la lettura, non l’immaginario visivo coinvolto nella rappresentazione, ma quello cognitivo legato all’udito.
Roberto Lo Bono ci affida alcuni suoi lavori che divulghiamo con piacere così come sono, nella semplicità di una voce che ci racconta emozioni sperando di suscitarne.
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