Il sole entra prepotente nella piccola chiesa sconsacrata, bacia e illumina le tele di Giorgio Iacono, artista di Termini Imerese. Le sue opere raccontano i mestieri di IERI, donne e uomini che esercitavano con amore e passione mestieri ormai scomparsi e che Iacono riporta a noi con grande perfezione dandogli un’anima sofferente colorando di zolfo i “carusi” tanto cari a Sciascia; raccontando l’amore filiale della”Balia”; descrivendo con perizia politica il “calzolaio comunista” e ” Allegoria del potere operaio; ci fa ritornare bambini con il “Contastorie”, chi non ricorda Ciccio Busacca o il catanese Orazio Strano a raccontare la storia della nostra amata e stravolta Sicilia nelle piazze affollate di bimbi seduti a terra con gli anziani ad ascoltare a bocca aperta; e chi non ha mai sentito il “Banditore”, l’abbanniaturi che al calare della sera intonava:-“…sintiti sintiti sintiti…per ordini del sindaco domani le scuole saranno chiuse…”;
Oggi non si mettono più i cocci insieme come faceva il “cunzatori di terre cotte”; resistono le “scuole di sartoria” d’alta classe e i barbieri, anche se non sono più quei teatrini in cui nei paesi pensionati e lavoratori passavano il tempo a raccontare e spettegolare storie e passioni tra profumi e calendarietti proibiti; sono scomparsi gli “stagnatari” e non si cercano più i “pidocchi” o non si riparano più “ombrelli”.
Iacono dà anima e vita a mestieri che i più giovani nemmeno conoscono, il ” cartiddaru”, “l”acquarolo” ai 4 Canti di Palermo; riporta alla memoria i “maestri scalpellini” che ancora resistono nelle città con le vie lastricate dai sanpietrini, i “maniscalchi”, i “firrari” oggi diventati vero specialisti della lamiera e del ferro; nostalgia per il “lustrascarpe” scomparso e riapparso in alcune città dalla eterna storia; mi ha colpito il ” giardino dei corsari” che in tanti sconoscono e il bellissimo “Suonatori di luce” color seppia; Iacono racconta il passato con i “Mestieri” con un misto di malinconia intima, di rancore verso chi dimentica facilmente e lui lo copre di colori, tanti colori vivi nelle sue splendide opere in olio su tela.
Questa mostra a mio modesto parere avrebbe meritato maggiore visione di parte del competente popolo bagherese e del suo circondario, ricco di tanti artisti che meritano un plauso come lo merita il bravo Giorgio Iacono…
Giuseppe Morreale
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