Domenica 30 luglio è morto a 86 anni, a Palermo, il poeta Alfio Inserra. Vivo cordoglio, non solo negli ambienti culturali, ha suscitato la scomparsa di questo straordinario e coltissimo poeta, autore in lingua e in dialetto, “umanista completo sotto ogni profilo”, come lo ha definito il poeta e filosofo Tommaso Romano che di Inserra fu amico fraterno.
Lo stesso Romano, tessendone le lodi a poche ore dalla morte, lo ha ricordato pure come saggista e critico letterario che “esercitò il suo alto magistero con spirito libero e gioioso, la Sicilia fu non solo la sua patria ma l’ideale identitario cui attingere l’Humus di una Poesia che era canto e armonia autentica”.
“Indimenticabili – ha detto pure Romano – le sue letture pubbliche e per scelti Amici, sempre rispettato da tutti ed esempio di una concezione del fare poetico inteso come scelta di vita e di civiltà fraterna e solidale”.
Pubblicò pochi e selezionati titoli, poemetti e poesie anche in prestigiose antologie, saggi e non poche introduzioni, sempre con il favore della critica e di un vasto pubblico di estimatori.
Dal tratto fine, garbato, signorile, Alfio Inserra era pure un conferenziere dall’eloquenza chiara ed elegante, che faceva un uso eccellente della parola e si rivolgeva all’uditorio con la massima naturalezza. Ci restò impressa una sua espressione nel corso di una conferenza in cui sottolineò che “un incontro letterario può essere occasione per ricordare che l’arte e la poesia sono a fondamento del concetto, già invalso nell’antica Grecia, secondo il quale la beatitudine del nostro spirito si basa sull’Armonia che, sposa di Cadmo, era madre delle muse”.
Inserra fu grande amico del Circolo culturale “Giacomo Giardina” di Bagheria. Il presidente Giuseppe Bagnasco, nell’apprendere la notizia della scomparsa, ne ha tratteggiato la figura definendolo “uno studioso, un lettore, un uomo affabile, prodigo di consigli, un grande uomo nella sua semplicità. Frequentatore dell’Ottagono Letterario di Palermo e assiduo relatore. Un credente in Dio. Uomo dedito alla famiglia. Diede alla cultura un grande contributo nel trasmetterla con le sue relazioni dottrinarie e comprensibili”.
Per il poeta Salvo Inserauto, esponente di spicco del Circolo Giardina, che con Alfio Inserra condivise i destini del Premio di poesia “Colonna d’Eroma”, Inserra fu “persona straordinaria, di grande cultura, di notevole spessore umano e di esemplare umiltà. Era ammirevole la sua eloquenza chiara ed elegante, il suo particolare uso della parola e la naturalezza con la quale si rivolgeva all’auditorium, ma era così anche quando lo incontravo da solo. Era un grande cultore della sua amatissima Palermo che conosceva in ogni suo aspetto culturale, storico, artistico, sociale, culinario, e grande tifoso della squadra palermitana di calcio. Fui felice quando accettò la carica di presidente di giuria del premio “Colonna d’Eroma” da me ideato e organizzato. Da quel momento Alfio divenne per me come un fratello maggiore. Da quel momento, ogni incontro, ogni dialogo con lui fu uno dei più sani piaceri dell’esistere”.
Ai familiari dell’illustre poeta esprimiamo il cordoglio nostro personale e della redazione.
Giuseppe Fumia
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