La luce: sfolgorante; le vesti di Gesù diventano splendenti: in questa domenica che cade il 6 agosto il vangelo ci ricorda il mistero della Trasfigurazione. Interrompiamo per una domenica la lettura ricursiva del vangelo di Matteo per immergerci in questo mistero di luce. La luce: ci viene alla mente un salmo che si prega al mattino nelle Lodi, il salmo 35: “alla tua luce vediamo la luce”
Alla tua luce… quanto è necessaria per tutti gli uomini. Il 6 di agosto è anche l’anniversario di un’altra luce, terribile, di morte. Il 6 agosto del 1945 veniva sganciata la prima bomba atomica sulla città di Hiroshima. La minaccia nucleare è tornata incredibilmente attuale, ad essere protagonista di dibattiti, di possibili insensati utilizzi, di valutazioni di presunti esperti sulla sua utilità!
Che contrasto! Una luce creata dagli uomini che porta distruzione, che può portare alla nostra estinzione, un uomo che fa dell’odio e della violenza i suoi fondamenti, i suoi valori. Dall’altra parte la luce che porta Gesù per l’umanità di tutti i tempi, la luce di un uomo nuovo, l’uomo che ama e che vive come fratello di tutti…
Gesù è la luce che vince ogni tenebra, che ci fa vivere una vita piena di senso, che ci fa andare avanti anche in mezzo alle difficoltà, che ci fa comprendere anche gli episodi “incomprensibili” delle nostre giornate, che ci fa vincere tutte le nostre paure del buio… Nel vangelo di Giovanni al capito 8, lo dice chiaramente: “… Io sono la luce del mondo. Chi mi segue, non camminerà mai nelle tenebre, anzi avrà la luce che dà vita…”
Alla sua luce possiamo iniziare a comprendere tutte le Scritture (Mosè…), possiamo seguire i profeti (Elia…) dell’Antico Testamento, di tutti i tempi, che ci fanno “leggere” la nostra storia non come una successione di eventi un po’ casuali, ma come un storia d’amore, in cui noi possiamo diventare protagonisti. Tutti protagonisti di una storia non più di guerre ma di fratellanza.
Alla sua luce possiamo far crescere la speranza, il desiderio di metterci in gioco ogni giorno per costruire rapporti più giusti con chi incontriamo, una società più equa che si accorga di tante persone che rimangono indietro, forse addirittura fuori dai nostri schemi abituali.
Alla sua luce possiamo “dare vita” invece che toglierla, generare nuove idee, nuovi rapporti, nuovi modi anche dove sembra tutto un po’ arido, un po’ abbandonato, un po’ sterile.
Alla sua luce possiamo sconfiggere le tenebre del nostro cuore, del cuore di ogni uomo e diventare anche noi un po’ splendenti come le sue vesti.
Alla sua luce possiamo ricominciare sempre, anche dopo i fallimenti più clamorosi, dopo le fragilità più eclatanti; la sua luce è così forte che si può vedere da ogni punto, da ogni situazione in cui ci troviamo.
Ma c’é una condizione imprescindibile, nel vangelo è scritto a caratteri cubitali: “Ascoltatelo!“
Non smettere mai, non rinunciare mai a leggere il vangelo, la buona novella per noi, per tutti, per sempre. Avere la costanza di riprendere in mano il vangelo, non importa dove e come, ma confrontare sempre la nostra vita con il progetto di uomo nuovo di Gesù.
Ascoltatelo: tenere aperti i nostri orecchi anche quando la stanchezza ci farebbe smettere. È qui che si gioca la nostra vita ed anche un pezzetto dell’umanità nuova che possiamo (dobbiamo?) costruire.
Rubrica religiosa a cura di Giuseppe Fumia
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