chi lo doveva dire che a 70 anni suonati Pino u Russu e Matteo Castiglione dovevano andare a finire dalla Badia sotto la Statua della Libertà? Eh sì cari amici compaesani di Ficarazzi, i due ben noti personaggi amanti della natura, dei cavalli e delle tradizioni folkloristiche sicule, sempre in prima linea in tutte le sagre e feste paesane con i loro cavalli e carretti, sono stati invitati dal comitato del Columbus Day che si svolge a New York da più di 100 anni il 12 ottobre, il giorno del 1492 in cui si celebra lo sbarco di Cristoforo Colombo nelle Americhe.
Ebbene, Pino e Matteo sono stati per 10 giorni dall’altra parte del mondo, Pino ha preso l’aereo per la prima volta, ed è stato un bel lungo viaggio, per niente stanco e sempre vivo e pieno di verve come sempre è stato lui; il saggio Matteo qualche volo lo aveva già fatto seguendo le prodezze del caro nipote Filippo, ciclista professionista al 5° anno e orgoglio di tutti noi ficarazzesi.
Io in America ci sono stato col pensiero e con i sogni, ne ho letto tanto di USA e conosco bene le città, ma Pino c’è stato nella Grande Mela e l’ha morsicata, non era acerba, ma per lui e per Matteo è stata molto dolce e intensa, senza un’attimo di pausa fin dall’arrivo.
Non avevano assorbito il jet-lag e già erano in grandi capannoni adibiti a stalle di lusso per i cavalli e la cosa bella che hanno scelto loro i cavalli per la sfilata, pensate un po’ che fiducia, che esperienza messa in mostra dai nostri due simpatici “carrettieri” che sono rimasti stupiti della ‘Merica, della sua grandezza, della sua aria mondiale che si respira, ma loro hanno portato l’aria siciliana impregnata dei nostri colori, stampati sui carretti che con gli amici di Bagheria hanno portato in terra americana, innescando negli animi delle migliaia di siciliani un’orgoglio smisurato, l’orgoglio italo-americano. Infatti nel corso della parata iniziata in mattinata lungo la Fifth Avenue, sfilando dalla 44th alla 72and Street, tra due ali di folla ineggiante alla nostra Patria, Pino e Matteo emozionati e con il cuore in tumulto hanno incontrato e si sono abbracciati con diversi compaesani, tra cui Francesco Martinelli e Giovanni D’Alba e anche la figlia di un emigrante di vecchia data, una dei Romano.
Gli inviti fioccavano da parte di tutti i siciliani che incontravano ma era impossibile accettarli poiché gli impegni presi col comitato del Columbus Day erano molti e lasciavano poco spazio a sortite extra. La parata, svoltasi in una strada larga quanto dalla chiesa di Ficarazzelli alla Scinnutella, a dire di Pinuzzu, è stata bellissima, enorme, colorata, con i tamburai di Aspra che non smettevano di battere “…cu campa paga, cu campa paga…” e le bande musicali rallegravano tutti con le loro marcette swing, foxtrott e anche le dolci serenate siciliane, ma quelle che attiravano l’attenzione della gente assiepata ordinata alle transenne erano le nenie strazianti dei carrettieri siciliani, le antiche “abbannniate” che facevano viaggiare oltreoceano con le lacrime agli occhi i tanti siciliani che erano presenti e la festa continuava fino a pomeriggio inoltrato accarezzata da un sole pallido e un cielo colorato di un azzurro celestiale, con le prime ombre in lontananza bucava l’orizzonte il grattacielo dell’Empire State Building illuminato di verde, bianco e rosso, i colori della nostra bandiera e lì spuntava qualche lacrimuccia.
I giorni sono volati via veloci per Pino e Matteo, impegnati nel preparare i cavalli, i carretti, le prove, andare in giro per quell’immensa città che non finiva mai di stupirli e lasciarli a bocca aperta. Bocche che si dissetavano di vino rosso molto forte, sempre a dire di Pinuzzu, Matteo ci andava leggero, mentre per il mangiare era come se non si fossero spostati da casa, tutto siculo, tanta sicilianità, nelle paste, nelle carni, nei dolci, in questo a onor del vero in tutto il mondo non ci supera nessuno, pasta a forno e con le sarde, salsiccia a spitini, cassate e cannoli e guai se non accettavi, insomma una continua festa, un continuo mangiare e un continuo correre, di tutto, la gente che non si ferma mai, i bus, i taxi innumerevoli e tutti gialli, le sirene, gli aerei che sorvolano la Grande Mela, signori questa è l’America, un’altro mondo e Pinuzzu u Russu com Matteo Castiglione, i due amanti dei carretti, del folklore siciliano ci sono stati!! Complimenti! È proprio vero che fino alla fine non devi mai dire mai…
Giuseppe Morreale
Potete approfondire con i seguenti suggerimenti:
Scopri di più da BagheriaInfo.it
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.