Che la forza dell’eros nasce dall’immaginazione e dai “fantasmi” di quest’ultima è un dato che ciascuno di noi può riscontare dalla propria esperienza, quand’essa non viene rimossa nello stato, che si suol definire normale, ossia nella quasi totalità della sua giornata, dalla quale una tale esperienza viene del tutto estromessa.
Perché?
L’eros sembra non tollerare la luce diurna, la quale si presterebbe per lo più ad illuminare l’attività lavorativa dell’uomo. E’ questa una verità? La verità di Eros, che con gli occhi bendati vuol continuare a vivere e consumare tutta la sua energia al buio, così come il mito vuol farci intendere nella sua classica rappresentazione? Ma davvero si può parlare di “rappresentazione” riguardo a Eros, il dio bendato, quand’anche essa volesse semplicemente simboleggiare la personificazione di un istinto cieco? Non è forse Eros epifania del desiderio e della sua forza trascendente o immanente che sia, che, a rigor di termini, sola può manifestarsi nella e grazie alla luce?E ancora è proprio vero che Eros non vuol farsi guardare come la favola di Amore e Psiche, raccontata da Apuleo nel-L’ Asino d’oro, vuol farci credere?Ebbene l’Ars amandi di Ovidio e non solo l’ars pingendi di tanti celebri maestri, a partire dall’età classica fino a quella moderna e contemporanea, smentiscono un tale mito. La poesia, l’arte amplia l’orizzonte dell’Eros, liberandolo dai limiti angusti, eliminandone i confini spazio- temporali, entro ai quali si vorrebbe rinchiuderlo.
Nel fissare in una tela, nel marmo o in qualche altro supporto materico, l’immagine del desiderio amoroso o se si vuole le immagini-oggetto delle sue intime fantasie, l’artista è consapevole di trasgredire le regole del tempo profano, che vieterebbe all’eros ogni sua manifestazione al di là del suo ambito assai circoscritto, giacché questa mania, questa “divina fissazione” non consisterebbe in altro che nel conferire a tali oggetti una sorta di luce perpetua, la luce dell’Aion, ossia dell’eternità, che solo l’Arte, quella vera, può assicurare.In fondo il segreto di quest’arte erotica è lo stesso che viene messo in opera nella magia sessuale.
Esso consisterebbe nell’attivare, potenziandole, le immagini delle nostre fantasie, con la sola differenza che nell’arte una tale attivazione non è né effimera né transeunte.Nella contemplazione di un’opera d’arte caratterizzata da un soggetto erotico certo l’uomo non scarica l’energia di una pulsione sessuale, non soddisfa un bisogno naturale, ma questo non costituisce un limite, giacché la forza del desiderio, la sua “vis immaginativa”, proprio per questo motivo, non viene ad esaurirsi bensì a prolungarsi in un godimento estetico senza più alcuna barriera spazio-temporale.L’esposizione di 30 opere erotiche (pitture, sculture, libri oggetti) di 20 assai significativi artisti contemporanei, siciliani e stranieri, allestita nei locali del Centro d’Arte e Cultura “Piero Montana”, è l’occasione per appagare questo sentimento estetico pur alla luce diurna del nostro tempo ordinario, profano.Tali opere, in esposizione, dal 16 agosto al 16 ottobre 2024, nei locali del Centro d’Arte e Cultura “Piero Montana”, siti in via Bernardo Mattarella N° 64 a Bagheria (Palermo), sono dei seguenti artisti: Gai Candido, Franco Castiglione, Filly Cusenza, Nicolò D’Alessandro, Alessandro Di Giugno, Juan Esperanza, Carlo Lauricella, Lou Le Caballec, Sergio Mammina, Gina Nicolosi, Salvatore (Totò) Mineo, Rita Maria Orlando, Franco Panella, Giangi Pezzotta, Natale Platania, Beppe Sabatino, Nuccio Squillaci, Tommaso Serra, Accursio Truncali, Giovanni Varisco.
L’esposizione potrà essere visitata tutti i giorni, escluso i festivi, dalle ore 18 alle ore 20, ma solo su prenotazione, telefonando al 3886416109. L’ingresso é gratuito.
L’immaginario erotico Trenta opere d’artisti contemporanei sull’ars amandi
Da venerdì 16 agosto a martedì 16 ottobre Centro d’Arte e Cultura “Piero Montana” Via Bernardo Mattarella N° 64 Bagheria (Palermo) Cell. 3886416109
Comunicato stampa
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