Vangelo: Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo

Del brano evangelico prendo questa espressione: “Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (Gv 6,51).
Frase questa che mostra quell’intima compassione che Dio ha per ogni persona.
Quel che ci viene presentato è quel sentimento profondamente umano con l’intenzione salvifica di Dio per ogni uomo, perché raggiunga la vita vera.

Quindi nell’Eucaristia Gesù fa di noi testimoni della compassione di Dio per ogni fratello e sorella. Intorno al mistero eucaristico discende il servizio della carità nei confronti del prossimo, e arrivo ad amare, in Dio e con Dio, anche la persona che non gradisco o neanche conosco perché nella comunione favorisco quell’intimo incontro con Dio che mi permette di toccare il sentimento e in questo modo sono invitato a guardare l’altro non più soltanto con i miei occhi e con i miei sentimenti, ma nella prospettiva di Gesù Cristo.

Per questo, le comunità cristiane quando celebrano l’eucaristia, devono prendere sempre più coscienza che il sacrificio di Cristo è per tutti e pertanto l’eucaristia spinge ogni credente in Lui a farsi pane spezzato per gli altri, e dunque ad impegnarsi per un mondo più giusto e fraterno. La vocazione di ciascuno di noi è quella di essere, insieme a Gesù, pane spezzato per la vita del mondo.

Carità sappiamo essere descrizione dell’essenza di Dio. Carità è una dimensione divina che solo Dio Padre può vivere nella sua pienezza, che ci sta davanti, energie per esser pronti a dare ragione della propria speranza (1Pt 3,15) e la Chiesa va alle genti quale sacramento universale di salvezza (cfr. LG 48). L’Eucaristia immette nella carità di Cristo che ha dato se stesso per noi fino al sacrificio di sé; dall’Eucaristia si impara ad essere missionari nel segno della carità, della giustizia, della pace perché non è possibile spezzare l’unico pane senza vivere poi la comune carità. L’Eucaristia ha una profonda carica missionaria anche perché spinge a desiderare e affrettare il giorno nel quale i discepoli di Cristo già uniti nel vincolo dell’unica fede possano godere la gioiosa condivisione di un banchetto nel quale ogni contrasto sarà eliminato.

La tensione missionaria dell’Eucaristia spinge anche ad essere sale e luce per i non credenti, gli indifferenti e i lontani, per annunciare loro che Dio non è assente dal mondo e per essi continua a donare il Figlio suo; per questo essa si presenta come “fonte e culmine di tutta l’evangelizzazione” e spinge all’azione missionaria.
Aiutaci Signore a riscoprire queste dimensioni quella ecclesiale e quella caritativa e missionaria per fare in maniera tale che quello che adoriamo nella fede si trasformi in concretezza di vita.

A cura di Giuseppe Fumia

don Michele Cerutti
XX Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (18/08/2024)
Vangelo: Gv 6,51-58

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