Possediamo soltanto ciò che doniamo agli altri
Chi ama la propria famiglia più di me, non è degno di me. Ma allora chi è degno di te, Signore, della tua altissima pretesa? Padre madre…
Rubrica religiosa: del discorso della montagna…
a cura di Giuseppe Fumia Da tre domeniche camminiamo sui crinali da vertigine del discorso della montagna. Vangeli davanti ai quali non sappiamo bene come stare: se…
Il fondo Mortillaro
Nei ricordi del Professore Antonino Russo, un’altra Bagheria lontana nel tempo. Non lontano invece lo stesso atteggiamento per i beni di interesse culturale. La torre medievale, come gli alberi di viale Bagnera o i locali che si vogliono destinare a ristorante all’interno di villa Cattolica.
Di un giornaletto del 1959: ”Ascesa”
Un ricordo del Professore Antonino Russo si lega al momento particolare della nostra testata giornalistica che in questi giorni vivrà il peso dei tempi che cambiano. Continueremo in modo diverso con lo spirito di quella pubblicazione della fine degli anni ‘5
L’arena “Imperia”
Quando il Professore Antonino Russo ci racconta della sua Bagheria, ci pervade un senso di nostalgia. Una nostalgia riflessa ma che si lega al vissuto personale, si confronta con la nostra memoria e riscopre valori comuni, valori ancestrali.
Ma il confronto più triste e malinconico non è con ciò che non è più, ma con ciò che non sarà mai più, perseverando su questa strada.
‘A badduzza
Che sapore, hanno i ricordi del Professore Antonino Russo! Diventano in un attimo i ricordi di tutti, bagheresi indigeni e di adozione. Si cerca con la memoria di ricostruire i luoghi e gli eventi. Sembrano quasi episodi di un sogno che si ripropone di notte in notte con sempre nuovi particolari. Rapsodie oniriche.
Lettura del giorno: Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi
Inauguriamo oggi i consigli di lettura legati al Comitato Studentesco che cura il Mercatino del Libro di villa San Cataldo.
Le strade acciottolate degli anni ‘40-‘50
La magia dei ricordi del Professore Antonino Russo. Quando tutto era genuino, e i ragazzi correvano per gioia di vivere anche nelle ristrettezze. Quando la strada polverosa era più decorosa delle nostre strade moderne.
L’ultimo “guappo” del rione Vergini-Sanità.
Ancora un racconto del Professore Antonino Russo di una disarmante attualità. La figura quasi romantica del malavitoso dei quartieri partenopei, contrapposta a figure che di romantico non hanno più nulla se non il soprannome dato loro immeritatamente :”la primula rossa”.
La “puntaguglia”.
Ancora una volta i ricordi del Professore Antonino Russo, ci restituiscono una Bagheria quasi “arcadica” . Novello Teocrito, recuperiamo con lui immagini che immediatamente diventano parte di una memoria comune. Se dovessimo scegliere cosa ricordare della città odierna tra 50 anni, forse sceglieremmo di dimenticare e basta.